Soffri di dermatite? Forse assumi troppo sale…
Ridurre il consumo di sale fa bene non solo al cuore ma anche alla pelle. Troppo sale, infatti, infiamma la pelle e aumenta il rischio di sviluppare eczemi e dermatiti. Vediamo di capire meglio questo effetto del sale e cosa possiamo fare noi per ridurne l'apporto giornaliero

Sappiamo che è importante limitare il consumo del sale.
Infatti, troppo sale aumenta il rischio di ipertensione, di malattie cardiovascolari e persino di declino cognitivo. Ma se queste condizioni non si possono "vedere" discorso diverso vale per un altro effetto dell'eccesso di sale.
Come emerge da una recentissima ricerca scientifica, infatti, troppo sale causa un aumento del rischio di sviluppare eczema, o dermatite atopica.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista JAMA Dermatology da un team americano della University of California, San Francisco [1].
1 Troppo sale infiamma la pelle
Lo studio è molto vasto e ha coinvolto in una prima fase 215 832 adulti, di età compresa tra i 37 e 73 anni e presenti nel grande database UK Biobank. Successivamente, lo studio è stato validato con i dati di altri 13 000 volontari.
Di tutti i partecipanti allo studio era nota la concentrazione di sodio nelle urine, da cui è possibile ricavare il consumo di sale, e un'eventuale diagnosi di dermatite atopica o eczema. Quello che è emerso è:
- Anche un solo grammo di sodio in più al giorno, che corrisponde a mezzo cucchiaino di sale, aumenta del 22% il rischio di avere una diagnosi di eczema in fase attiva
- Ogni grammo di sodio in più aumenta dell'11% il rischio che l'eczema, se già presente, peggiori
Quindi, troppo sale non fa male solo al cuore, ma anche alla pelle!
Gli scienziati spiegano quanto osservato con il fatto che il sodio, contenuto nel sale, viene immagazzinato dalla pelle, aumentando così l'infiammazione e il rischio di sviluppare eczema.
2 Cos'è l'eczema e come si cura
La dermatite atopica o eczema non è una condizione pericolosa ma può risultare molto fastidiosa.
Si tratta di una malattia infiammatoria cronica della pelle. Il primo sintomo e anche quello più spiacevole è il prurito, che tende a peggiorare di notte, quando si suda, si entra in contatto con irritanti e in caso di elevata umidità. Poi, possono comparire pelle secca, chiazze rosse e vesciche
La dermatite atopica è spesso associata a rinite allergica e asma.
L'eczema o dermatite atopica è una delle condizioni più comuni al mondo e si stima che una persona su dieci si troverà ad avere a che fare con la dermatite almeno una volta nel corso della sua vita
Al giorno d'oggi la dermatite si cura con farmaci prescritti dal medico, generalmente antistaminici, corticosteroidi e unguenti lenitivi, questi ultimi per alleviare secchezza e prurito.
Ma esiste un modo per prevenirla? Per rispondere a questa domanda è importante capirne le cause, che nel caso della dermatite atopica sono molteplici.
Dal momento che l'eczema è diventato molto comune soprattutto nei paesi industrializzati, questo ha permesso di comprendere che questa condizione non è associata solo a fattori genetici e ambientali, ma anche allo stile di vita e alla dieta.
Oggi abbiamo scoperto, infatti, che è anche possibile prevenire la dermatite, dal momento che questa è legata anche all'eccesso di sodio nella nostra alimentazione. Per fortuna, questo è un fattore modificabile. Ridurre il sodio permette di apportare benefici al cuore e al cervello, ma anche alla pelle, contrastando infiammazioni, arrossamenti e pruriti!
3 Come ridurre il sale
Ma come possiamo ridurre il sale e così il sodio?
Ecco qualche piccolo consiglio che ci può aiutare a ridurre man mano il nostro apporto di sale
- Ridurre il più possibile gli alimenti lavorati, dove il sale viene aggiunto in abbondanza
- Evitare di aggiungere il sale agli alimenti, come quando si cuoce la pasta
- Leggere le etichette, cercando di limitare gli alimenti con più sodio. Per dare un'idea un hamburger grande fa già raggiungere e superare la dose di sale consigliata, circa 6 grammi, che corrispondono a un cucchiaino. Attenzione anche alle alternative light, che spesso compensano la carenza di gusto con più sale
- Seguire un'alimentazione sana e varia, usando dove possibile le spezie e le erbe aromatiche. Per esempio, nell'insalata puoi usare basilico, timo, maggiorana, origano ma anche curcuma e pepe
- Quando riduci il sale procedi sempre con gradualità, in modo da permettere al corpo di adattarsi
Ridurre il proprio apporto di sale protegge la salute. È importante ricordare che anche una riduzione modesta del sale ma protratta per almeno 4 settimane porta ad una riduzione media di 4,5 mmHg della pressione sistolica, o pressione massima, e con questa viene ridotto anche il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari