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Succhi di frutta, latte e caffè, attenzione alle pericolose interazioni con i medicinali

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 22 gennaio, 2025

Attenzione a mischiare farmaci, succhi di frutta, latte, tè e caffè. Infatti, è possibile che si verifichino delle interazioni che possono mettere a rischio la salute

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Un succo d'arancia, un bicchiere di latte e una tazza di caffè

Nessuno ci pensa. Ma quella pastiglia di antistaminico, o di antibiotico, o ancora per la pressione sanguigna o persino per il trattamento dell'ansia assunta insieme a un bel bicchiere di succo di mela può risultare un problema.

Tutti noi abbiamo sentito parlare delle interazioni tra succo di pompelmo e alcuni medicinali. Ma la lista delle interazioni tra farmaci e bevande non finisce qui. E non stiamo parlando di medicinali rari, tutt'altro. Si parla di medicine che vengono prescritte con molta facilità, anche per una sinusite.

Alcuni succhi, a cui proprio non penseremmo mai, ma anche latte, tè o caffè possono alterare l'assorbimento o l'azione di un certo farmaco, aumentandone eccessivamente gli effetti, facendolo diventare tossico, o, al contrario, riducendone le proprietà e creando così delle situazioni pericolose per la salute.

Oggi parliamo di questo importantissimo aspetto.

1 Frutta e medicine, a cosa prestare attenzione

Diverse ricerche si sono focalizzate sull'interazione tra frutta e farmaci.

Per esempio, possiamo citare una ricerca di qualche anno fa e presentata al 236° meeting nazionale dell'American Chemical Society da un team candese della University of Western Ontario in London, Ontario [1]. Lo studio è davvero illuminante, anche perché condotto dallo stesso team che per primo aveva studiato il succo di pompelmo come possibile agente di disturbo nell'azione di alcuni farmaci.

Ecco cosa è emerso:

  • il succo di pompelmo, come si sapeva, interagisce con alcuni farmaci. Quello che non si sapeva è che il succo di pompelmo ha un'azione diversa in base al farmaco con cui viene in contatto, aumentandone gli effetti o riducendoli
  • Il succo di pompelmo aumenta l'azione di alcuni farmaci, causando effetti potenzialmente tossici. Questo si osserva con certi farmaci usati per tenere sotto controllo la pressione sanguigna, quali felodipina e nifedipina, statine, ansiolitici a base di buspirone, alcuni cortisonici come budesonide, farmaci per il ritmo cardiaco a base di amiodarone, diazepam, progesterone, sildenafil, che è il principio attivo di base del Viagra, tadalafil, il principio attivo di trattamenti per la disfunzione erettile e l'ipertrofia prostatica benigna, e carbamazepina
  • Il succo di pompelmo, invece, può diminuire l'azione di altri farmaci, rendendoli inefficaci. Questi farmaci sono alcuni antistaminici, l'etoposide, un agente anticancro, alcuni beta bloccanti quali atenololo, celiprololo e talinololo usati per trattare l'ipertensione e prevenire gli attacchi cardiaci, le ciclosporine, usate come farmaci antirigetto, e gli antibiotici e antimicotici a base di ciprofloxacina, levofloxacina e itraconazole. Va sottolineato il fatto che anche la riduzione di un effetto del farmaco può risultare un problema per la salute. Basti pensare ai farmaci salvavita o anche, come nel caso dell'esperimento dei canadesi, agli antistaminici. Infatti, assumere un antistaminico insieme al succo ha ridotto della metà la dose di medicinale assorbita, quantità insufficiente per scongiurare la crisi allergica
  • La stessa azione di riduzione dell'efficacia di questi farmaci si è osservata anche con l'assunzione di succo di mela e di arancia
  • Il succo di arancia, se assunto insieme ad alendronato, un farmaco per il trattamento dell'osteoporosi, ne diminuisce la disponibilità del 60% [2]
  • Banana, prugne e arance, e relativi succhi, ancora di più se assunti in combinazione con vegetali quali carote e pomodori, come negli smoothie, risultano molto ricchi di potassio. Questo può risultare un problema se insieme vengono assunti anche farmaci risparmiatori di potassio, come alcuni diuretici, ACE inibitori come il ramipril, soprattutto se in presenza anche di problemi ai reni [2]
  • Il succo di cranberry può interagire con il warfarin, un anticoagulante [2]

2 Il problema del latte e dei latticini

In base a studi, è importante evitare l'assunzione contemporanea di latte e latticini insieme ad alcuni farmaci, in particolare antibiotici.

Infatti, il calcio e il magnesio contenuti in questi alimenti riducono l'assorbimento di alcuni antibiotici, quali tetracicline, fluorochinoloni e rifampicina [3].

Attenzione anche a piccole quantità di latte aggiunte al caffè o al tè. Studi hanno dimostrato che anche un goccio di latte contenente una limitata quantità di calcio può interferire con l'assorbimento del medicinale [4].

Anche l'assorbimento di ormoni tiroidei può venire ostacolato dall'assunzione di latte e latticini, rendendo quindi necessaria una corretta pianificazione nell'assunzione del medicinale [3].

3 Attenzione anche al caffè e al tè

Anche il caffè andrebbe bevuto lontano dall'assunzione di alcune medicine. Al momento si conosce l'interazione con [2]:

  • Alendronato, un farmaco per l'osteoporosi. Il caffè assunto insieme a questa medicina ne diminuisce la disponibilità del 60%

Attenzione anche ad assumere il tè insieme ad alcune medicine:

  • Il tè verde, soprattutto se assunto in grandi quantità, può interagire con alcune statine, come la simvastatina, e altri farmaci quali l'anticoagulante warfarin, il nadololo per le aritmie e il lisinopril per l'ipertensione [5]
  • Il tè nero può interferire con la disponibilità e quindi l'efficacia di alcune statine, come la rosuvastatina [6]

4 Cosa abbiamo imparato

Ora sappiamo che bevande molto comuni e apprezzate, come il succo di mela o di arancia, ma anche di cranberry e non solo, possono interferire con alcuni farmaci che assumiamo.

Non è possibile fare una lista completa e in più va detto che queste bevande non interagiscono con tutti i farmaci.

Da qui l'importanza di essere ben informati, leggere attentamente il foglietto illustrativo delle medicine che assumiamo e, nel dubbio, chiedere consiglio al proprio medico o farmacista di fiducia.

Certamente, una buona scelta che mette molto al riparo da problemi è assumere ogni medicina, a meno che non sia diversamente riportato, con un bel bicchiere di acqua.

Va detto però che alcuni medicinali e alcuni frutti hanno un'interazione che si può osservare anche se non vengono assunti contemperamento, ma a distanze di qualche ora. Per esempio, in base a studi, un bicchiere di succo di pompelmo può aumentare del 260% le quantità nel sangue di due statine, simvastatina e lovastatina, se succo e medicine vengono assunti contemporaneamente. Invece, se presi a 12 ore di distanza la quantità di statine aumenta del 90% [7].

In ogni caso, queste interazioni vengono sempre riportate. Ribadiamo quindi l'importanza di leggere bene il foglietto illustrativo dei medicinali.

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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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