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Troppi grassi anche solo per pochi giorni hanno conseguenze sul cervello

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 22 marzo, 2025

Cosa accade al corpo e al cervello seguendo un'alimentazione ricca di grassi per 3 giorni o 3 mesi? Ecco cosa afferma la scienza

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Hamburger

Seguire una dieta poco bilanciata e ricca di grassi come abitudine alimentare, si sa, non è una buona scelta per la salute.

Ma cosa accade quando facciamo tanti "piccoli" strappi alla regola per, diciamo, 3-4 giorni? Come può accadere in vacanza, o durante un viaggio di lavoro, o semplicemente durante un week end?

La novità è che anche questo può avere importanti ripercussioni sulla salute, come emerge da una recentissima ricerca scientifica apparsa sulla rivista Immunity and Aging e pubblicata da un team americano della Ohio State University [1].

Vediamo quindi cosa afferma lo studio, che ha analizzato gli effetti a lungo e a breve termine di un'alimentazione ricca di grassi.

1 Dopo 3 mesi di alimentazione ricca di grassi, ecco cosa accade al corpo

Lo studio si è svolto in laboratorio su una popolazione di topi.

I topi avevano diverse età, comprendendo esemplari giovani e altri più anziani.

Una parte dei topi doveva seguire un'alimentazione normale e ad una parte è stata somministrata una dieta sbilanciata e ricca di grassi, che rappresentavano circa il 60% dell'alimentazione. Questo profilo nutritivo è stato scelto in quanto sovrapponibile a tante alimentazioni scorrette umane. Per esempio, quando mangiamo un panino in note catene di fast food, con polpetta di carne, formaggio e salsa, possiamo raggiungere senza problemi il 60% di calorie provenienti da grassi.

Ebbene, dopo 3 mesi i topi che avevano seguito un'alimentazione sbilanciata presentavano:

  • alterazioni nel metabolismo, infiammazioni intestinali e sbilanciamento del microbiota intestinale
  • aumento del peso corporeo
  • problemi a mantenere corretti livelli di glicemia
  • presenza di proteine infiammatorie nel tessuto adiposo accumulato
  • queste alterazioni hanno coinvolto tutti i topi, indipendentemente dall'età

Pertanto, quando si segue un'alimentazione sbilanciata non ha importanza l'età.

Sul lungo periodo, che è il tempo necessario al corpo per modificarsi e subire gli effetti dell'alimentazione, le conseguenze si fanno vedere per tutti con un rischio maggiore di sviluppare obesità, glicemia alterata, alterazioni nel microbiota intestinale e infiammazione cronica.

2 Dopo soli 3 giorni di alimentazione ricca di grassi si hanno conseguenze per il cervello

Ma cosa accade quando invece una dieta sbilanciata viene seguita solo per 3 giorni?

Ecco cosa hanno osservato gli scienziati:

  • In nessun topo sono state osservate alterazioni a livello metabolico e intestinale. Questo significa che 3 giorni sono troppo pochi per osservare modifiche nel corpo, che è più lento a rispondere a scelte alimentari sbagliate
  • nei topi più anziani è risultata alterata la memoria, con problemi a carico di diverse aree cerebrali quali l'ippocampo e l'amigdala. Queste zone cerebrali, che entrano in sofferenza subito come risposta alla dieta sbilanciata, gestiscono i ricordi e il contesto che ha originato il ricordo, ma anche la capacità di associare suoni o altri stimoli a eventi paurosi e dolorosi. Sono anche le zone che prima di altre vengono interessante da eventuale decadimento cognitivo legato all'età
  • Sempre nei topi più anziani sono aumentati i marcatori dell'infiammazione a livello cerebrale
  • Proseguendo a mangiare in modo sbilanciato, anche dopo 3 mesi, queste alterazioni cerebrali e nella memoria erano ancora rilevabili
  • I topi più giovani non hanno mostrato alterazioni

Pertanto, seguire un'alimentazione sbilanciata, anche solo per 3 giorni, può avere un impatto importante sul cervello, alterando la memoria e aumentando l'infiammazione.

Si ritiene che nei topi giovani questo non è stato osservato in quanto il loro organismo è stato in grado di compensare questa infiammazione, producendo sostanze antinfiammatorie.

Invece, i topi più anziani, così come gli esseri umani più anziani, perdono man mano questa capacità che va a peggiorare i processi fisiologici causati dall'invecchiamento, per cui man mano l'infiammazione aumenta e intacca quella riserva di cellule che sarebbero in grado di riprendersi.

3 Cosa abbiamo imparato

Cercare il più possibile di mangiare sano e bilanciato, favorendo frutta, verdura, cereali integrali, legumi e frutta a guscio, è certamente la scelta migliore per la salute.

Questo non significa che non possiamo fare strappi alla regola, anzi. A volte, diciamolo, ci sta proprio. Chi non si è mai trovato a sorridere come un bambino davanti ad una coppa di gelato con panna? Alzi la mano questa persona… ma anche se lo fa, noi non ci crediamo.

Lo studio non demonizza un pranzo, una cena o una merenda un po' più carichi, pesanti e abbondanti.

Afferma unicamente che se mangiamo per tre giorni di fila al fast food, tanto per dare un'idea, allora possiamo aspettarci un aumento dell'infiammazione cerebrale.

Se siamo più giovani non avremo conseguenze di sorta in quanto il nostro corpo sa mettere in campo gli strumenti compensativi per far fronte a questa minaccia e la nostra funzionalità cognitiva rimarrà inalterata. Se invece gli anni iniziano a farsi sentire possiamo aspettarci qualche problema di memoria.

Questo è bene saperlo, in modo da esserne consapevoli e riuscire a bilanciare la nostra alimentazione, cercando di limitare gli strappi alla regola e compensando poi con cibo sano e antinfiammatorio.

Invece, fare di un'alimentazione ricca di grassi la propria dieta principale non è una scelta vincente, a nessuna età. Il rischio di sovrappeso, diabete e infiammazioni è dietro l'angolo.

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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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