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Una dieta troppo ricca di sale riduce la neuroplasticità e favorisce il declino cognitivo

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 6 dicembre, 2021
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Una dieta troppo ricca di sale riduce la neuroplasticità e favorisce il declino cognitivo

Una dieta ricca di sale può aumentare il rischio di alzare la pressione sanguigna, con danni per il cuore. Ma non è solo questo, una dieta che contiene troppo sale può anche alterare la funzionalità cognitiva e compromettere la plasticità neuronale. Questo emerge da una recentissima ricerca scientifica apparsa sulla rivista Nutrients pochi giorni fa [1].

Troppo sale fa male

Il sodio è una sostanza essenziale per il corpo, indispensabile per lo svolgimento di alcuni processi come la trasmissione degli impulsi nervosi e la normale funzione cellulare. Tuttavia, un eccesso di sodio è associato a ipertensione e problemi cardiaci.

Non solo, è stata osservata anche un'azione dannosa del sodio a carico del cervello anche se cosa accada a livello dei neuroni non è ancora stato ben compreso. Proprio per colmare questa lacuna e anche perché è comune consumare una quantità eccessiva di sodio attraverso l'alimentazione è stata realizzata la ricerca di cui parliamo oggi.

A rimetterci è la neuroplasticità, ecco l'esperimento

Lo studio è stato condotto su insetti, in particolare i moscerini della frutta che presentano proteine e geni molto simili a quelli dell'uomo. Quello che è stato osservato è che, in effetti, una dieta troppo ricca di sale altera la funzionalità cognitiva. In primo luogo, un'alimentazione di questo tipo porta a un'inibizione della produzione di ossido nitrico. La conseguenza di una ridotta presenza di ossido nitrico è a una riduzione del flusso sanguigno al cervello.

Non solo, troppo sale causa anche un accumulo di proteine tau a livello cerebrale, che risulta dannoso per i tessuti. Poi, una dieta ad alto contenuto di sale inibisce i livelli dei neurotrasmettitori e riduce la plasticità neuronale andando ad aumentare lo stress ossidativo e riducendo le proteine responsabili della connessione sinaptica tra neuroni, causando così una riduzione nella capacità del cervello di auto ripararsi. In questo modo viene alterata la normale funzione dei neuroni e questo spiega il declino della funzionalità cognitiva in seguito a una dieta ad alto contenuto di sale.

Conclusioni

Ridurre il consumo di sale è quindi essenziale per il benessere del corpo, del cuore e da oggi sappiamo anche del cervello. Ma attenzione, il sale non è solo quello che aggiungiamo noi alle pietanze. Diversi alimenti possono contenere sale come i piatti pronti o le salse che acquistiamo, ma anche i cereali, le merendine e persino le verdure sott'aceto. Occorre quindi leggere con attenzione le etichette per limitare l'apporto di sale e fare così una scelta benefica per la salute.

Fonti

[1] Du et al, Nutrients, Nov 2021
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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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