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Uva contro le infiammazioni e per la salute del cuore

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 17 settembre, 2020
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Uva contro le infiammazioni e per la salute del cuore

Settembre è il mese dell’uva, dolce e succosa. Ma l’uva è anche una miniera di antiossidanti, vitamine, sali minerali e, come testimoniato da una recente ricerca scientifica, anche sostanze antinfiammatorie. La ricerca è stata appena accettata dalla rivista British Journal of Nutrition, dove verrà pubblicata a breve [1].

L’infiammazione è il meccanismo di difesa del corpo, permette di far fronte alle aggressioni esterne, di contrastare batteri, virus o tossine. Si tratta quindi di un processo protettivo e benefico. Tuttavia, una volta svolto il suo compito, l’infiammazione deve passare. Questo a volte non succede e nel corpo rimane quella che si considera una condizione di infiammazione cronica che, a lungo andare, può causare problemi cardiovascolari, depressione, diabete o tumori. L’uva, grazie alla sua ricchezza in polifenoli, può contribuire a ridurre l’infiammazione cronica. In particolare, come emerge dalla ricerca in questione, l’uva agisce su un particolare indicatore dell’infiammazione, la proteina C reattiva. La proteina C reattiva è una proteina sintetizzata dal fegato durante l’infiammazione.

Non solo, la proteina C reattiva è considerata uno dei marker più importanti per valutare il rischio cardiovascolare. Infatti, alti livelli di proteina C reattiva sono collegati ad un’elevata infiammazione vascolare e hanno un effetto diretto sulla salute del cuore, promuovendo possibili danni ai vasi sanguigni, l’arteriosclerosi ed eventi cardiovascolari [2].

Ebbene, l’assunzione di uva e prodotti derivati, come uvetta e succhi, ma non vino, ha mostrato di ridurre in modo significativo i livelli di proteina C reattiva.

Non solo, l’uva e prodotti derivati ha ridotto anche la pressione sanguigna e migliorato la funzione dell’endotelio, e cioè il rivestimento dei vasi sanguigni e del cuore. Questa azione benefica è risultata proporzionale alla quantità di polifenoli introdotti con il consumo di uva, uvetta e succhi e alla durata dell’assunzione di questi cibi, che dovrebbe essere almeno di 12 settimane.

Fonti

[1] Sarkhosh-Khorasani et al, British Journal of Nutrition, Sep 2020
[2] Cozlea et al, Curr Health Sci J, 2013
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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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