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Uva nera

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 11 settembre, 2019
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Uva nera

Sia sotto forma di frutto che di succo, proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, protettive per il cuore, per il fegato e per il cervello, contrasta diabete e sovrappeso

L’uva è il frutto della vite, vitis vinifera, succosa, dolce e gustosa, accompagna l’uomo da millenni. Esistono diversi tipi di uva, più dolce o più asprigna, con chicchi più o meno grossi e di colori diversi. Noi oggi parleremo dell’uva nera.

Uva nera, proprietà e benefici

L’uva nera, più di altre varietà, è una fonte eccezionale di polifenoli, che sono potenti antiossidanti. I polifenoli si trovano soprattutto nella buccia dell’uva e, nel caso delle catechine, anche nei semi. Esempi di polifenoli che si possono trovare nell’uva nera sono il resveratrolo, ma anche kaempferolo, miricetina e quercetina, antociani e catechine, per citare qualche esempio. Questi antiossidanti sono davvero benefici per la salute dell’uomo dal momento che aiutano a combattere i danni dei radicali liberi, sono antibatterici, antifungini, antivirali, proteggono il cuore, il fegato e il cervello e risultano anche antitumorali e antinfiammatori [1]. Infatti, l’uva risulta capace di contrastare l’infiammazione cronica, una condizione che a lungo andare può portare a malattie come diabete, malattie autoimmuni, artrite, tumori e malattie degenerative. E c’è di più, in base a studi scientifici, estratti di vino ottenuto da un tipo di uva nera, chiamata Jacquez, hanno mostrato un’azione anti infiammatoria persino maggiore rispetto all’indometacina, un farmaco antinfiammatorio non steroideo [2].

Per quanto riguarda la salute del cervello, l’assunzione di succo d’uva in giovani adulti ha mostrato di migliorare i tempi di reazione e l’attenzione e di avere effetti benefici anche sull’umore promuovendo la calma [3]. I polifenoli dell’uva e dei prodotti ricavati dall’uva, come il succo, aiutano a ridurre l’obesità e il diabete tipo 2 contrastando l’infiammazione e migliorando la tolleranza al glucosio. Questi polifenoli sono risultati anche protettivi nei confronti del fegato soprattutto in caso di steatosi epatica [4]. Infine, l’uva è benefica anche per il sistema cardiovascolare dal momento che contrasta l’ossidazione del colesterolo cattivo LDL e migliora la funzione cardiovascolare. Questi benefici si sono osservati in seguito all’assunzione, per una settimana, di 125 ml di succo d’uva reperibile in commercio [5].

Uva bianca o uva nera, frutto o succo

Si sente spesso dire che l’uva nera è più salutare rispetto all’uva bianca, è davvero così? I due tipi d’uva differiscono in effetti per la composizione in antiossidanti. Nell’uva nera la percentuale di catechine rispetto all’apporto totale di antiossidanti arriva al 30% mentre nell’uva bianca raggiunge quasi il 60%. Tuttavia, gli antociani, altri antiossidanti molto importanti, si trovano quasi esclusivamente nell’uva nera. Altri antiossidanti come kaempferolo e quercetina si trovano sia nell’uva bianca che nera mentre la miricetina, una sostanza dal potere antitumorale, solo nell’uva nera.

Pertanto, entrambi i tipi d’uva sono salutari e, grazie alla diversa composizione negli antiossidanti che contengono, si completano a vicenda [2].

Per quanto riguarda invece la forma con cui si può assumere l’uva, gli studi scientifici che mostrano le proprietà del frutto si riferiscono sempre sia al frutto intero che ai suoi prodotti, come il succo. Anche il vino contiene antiossidanti, tuttavia, l’alcol contenuto riduce il suo effetto benefico. In ogni caso, è stato osservato che è preferibile scegliere uva e succhi biologici, in quanto mostrano un’azione antiossidante superiore rispetto ai prodotti da agricoltura convenzionale [6].

Fonti

[1] Yadav et al, Indian J Pharmacol, Nov 2015
[2] Georgiev et al, Nutrients, 2014
[3] Haskell-Ramsay et al, Eur J Nutr, 2017
[4] Park et al, Mol Nutr Food Res, Feb 2013
[5] Day et al, Ann Nutr Metab, 1997
[6] Dani et al, J Med Food, Mar 2008
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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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