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Uvetta, dolce e salutare

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 12 settembre, 2020
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Uvetta, dolce e salutare

A volte basta poco per migliorare la propria salute. Un piccolo gesto, come aggiungere un po’ di uvetta allo yogurt della colazione o mangiare un pugnetto di uvetta come snack a metà mattina, magari insieme ad altra frutta secca come noci, nocciole o anacardi. Sì, perché l’uvetta apporta preziose proprietà per la salute, come testimonia una review uscita pochi mesi fa sulla rivista Nutrients grazie al lavoro di un team spagnolo [1].

L’uvetta contiene circa il 60% di zuccheri, prevalentemente fruttosio e glucosio, ed è per questo che è stata ritenuta a lungo più un peccato di gola che un alimento sano.

Invece, le ricerche scientifiche eseguite negli ultimi anni hanno dimostrato che l’uvetta apporta preziose sostanze per la salute e che ha interessanti proprietà. Per prima cosa, l’uvetta è ricca di fibre anche perché il processo di essiccamento converte parte degli zuccheri dell’uva in fibre. Grazie a queste sostanze, l’uvetta agisce come prebiotico per il benessere del microbiota intestinale.

Non solo, l’uvetta apporta anche potassio e sostanze antiossidanti, come polifenoli e antociani. L’uvetta contribuisce a ridurre il colesterolo LDL circolante nel sangue e la pressione sanguigna, con benefici per il sistema cardiovascolare. L’articolo in questione sottolinea anche che l’assunzione di uvetta ha permesso di abbassare la quantità di particolari proteine, chiamate molecole plasmatiche di adesione intercellulare o sICAM-1. Una conseguenza di questo è che viene ridotto il rischio di arteriosclerosi dal momento che bassi livelli di sICAM-1 diminuiscono l’adesione dei globuli bianchi alla parete dei vasi sanguigni e quindi diminuiscono l’infiammazione cronica. Chi consuma abitualmente uvetta mostra livelli inferiori di alcuni indicatori dell’infiammazione, come il fattore di necrosi tumorale alfa.

L’uvetta è stata ritenuta a lungo anche un cibo che intacca la salute dei denti favorendo la comparsa della carie.

Invece, studi hanno confutato questa credenza dal momento che hanno mostrato che l’uvetta non diminuisce il pH della bocca sotto 5,5, cosa questa che, qualora avvenga, può causare demineralizzazione nei denti.

In più, l’uvetta non rimane a lungo attaccata ai denti e contiene sostanze antimicrobiche utili a prevenire problemi ai denti. Infine, l’uvetta ha un indice glicemico da basso a moderato e quindi questo la rende un’ottima scelta anche per chi deve tenere sotto controllo la glicemia. Insomma, mangiare un po’ di uvetta è sicuramente una nota dolce ma anche molto sana che può solo arricchire la dieta quotidiana!

Fonti

[1] Olmo Cunillera et al, Nutrients, Dec 2019
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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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