Vitamina D, la vitamina di lunga vita

La vitamina D è proprio la vitamina di lunga vita! Questa vitamina, infatti, non protegge solo ossa, muscoli e sistema immunitario ma, come emerge da un recentissimo studio scientifico, assicura salute e longevità, mentre una sua carenza aumenta il rischio di malattie croniche. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine da un team australiano della University of South Australia [1].
Vitamina D, funzione e cause di una sua carenza
La vitamina D è una vitamina che svolge diverse funzioni all'interno del corpo. Per prima cosa favorisce l'assorbimento del calcio e la sua deposizione nelle ossa, garantendo quindi ossa forti e robuste e riducendo il rischio di fratture, rachitismo nei bambini e osteoporosi negli adulti.
Non solo, la vitamina D preserva la funzionalità dei muscoli e contrasta la debolezza, modula il sistema immunitario, riducendo il rischio di infezioni e malattie autoimmuni. Sembra anche che la vitamina D possa aiutare a prevenire o trattare, riducendone la crescita se già presenti, i fibromi dell'utero [2]. La principale fonte di vitamina D è il sole, subito seguita da alcuni cibi come funghi, pesce grasso o uova.
Pertanto, la vitamina D è una vitamina la cui presenza è senza dubbio abbondante. Nonostante questo, però, non è raro avere una carenza di vitamina D, anzi, secondo le stime, il 50% della popolazione mondiale non ha vitamina D a livelli sufficienti. Basti pensare a chi sta molto al chiuso, a chi segue una dieta poco varia, a chi soffre di infiammazioni intestinali che non permettono un corretto assorbimento della vitamina contenuta negli alimenti ingeriti, o agli anziani, la cui pelle non è più così efficiente a sintetizzare la vitamina D. Il problema è che una carenza di vitamina D, soprattutto quando è significativa, non aumenta solo fragilità, debolezza e propensione alle infezioni, ma sembra che vada proprio a ridurre la durata della vita. Ma vediamo di capire meglio.
La carenza di vitamina D aumenta il rischio di morte prematura
Gli scienziati australiani si sono basati sui dati di 307 601 adulti, partecipanti al grande studio UK Biobank e seguiti per ben 14 anni. I ricercatori hanno fatto ricorso ad una particolare tecnica, chiamata randomizzazione Mendeliana, tale per cui si usano variazioni genetiche per cercare relazioni causali tra fattori di rischio modificabili, come nel nostro caso la carenza di vitamina D, e le condizioni di salute. In questo modo è possibile valutare come questi fattori modificabili possano impattare sul rischio di malattie e morte.
Ebbene, quello che è emerso è che la vitamina D determina l'aspettativa di vita e il rischio di malattie. In particolare, più grave risulta la carenza di vitamina D e maggiore è il rischio di avere diagnosi di malattie capaci di accorciare la durata della vita. Ma è stato anche osservato che, anche in coloro i quali all'inizio dello studio presentavano una grave carenza di vitamina D, l'aumento negli anni di questa vitamina ha poi permesso di ridurre il rischio di malattie e morte prematura.
Vitamina D, fonti e avvertenze
Lo studio permette di capire quanto sia importante prevenire, o trattare, la carenza di vitamina D. In primo luogo il consiglio è di esporsi al sole con regolarità, evitando però le ore centrali della giornata e senza eccessi, per proteggere la pelle dal rischio di degenerazioni cellulari. Poi, è importante includere nella propria dieta gli alimenti che sono una fonte di vitamina D, come alcuni pesci, quali sardine, salmone, trota e tonno, le uova, il latte fortificato e le bevande vegetali a cui è stata aggiunta la vitamina D, e i cereali fortificati. Anche i funghi, come gli shiitake, gli champignon, i finferli o i porcini, sono una fonte di vitamina D. Tuttavia, è l'esposizione alla luce solare che aumenta il contenuto di questa vitamina nei funghi.
Pertanto, funghi che si trovano all'aperto hanno maggiori quantità di vitamina D rispetto a quelli coltivati in condizioni di oscurità. Recenti ricerche hanno però mostrato che esporre i funghi coltivati a luce ultravioletta ne aumenta il contenuto in vitamina D in modo significavo [3]. Esistono poi gli integratori, da assumere però solo in caso di grave carenza o aumentato bisogno di vitamina D e sempre sotto controllo medico.