Vitamina D, tè verde e cranberry contro carie e infiammazioni delle gengive

Alimentazione e salute della bocca, il legame è molto più sfaccettato di quello che si possa pensare. Infatti, non c’è solo il collegamento zuccheri e carie che ci hanno insegnato fin da bambini, ma esistono anche alimenti e, in caso di provata carenza di alcuni nutrienti, integratori che proteggono il cavo orale da infiammazioni e carie. Questo è il risultato di due recenti ricerche scientifiche apparse entrambe sulla rivista Nutrients. La prima, condotta da un team portoghese, ha studiato il legame tra vitamina D e carie nei bambini [1], la seconda, condotta da un team polacco, ha analizzato il ruolo di alcuni tipi di polifenoli utili a proteggere dalla parodontite [2].
La prima ricerca ha cercato di comprendere se una mancanza di vitamina D possa causare un aumento di carie nei bambini. Per capire questo, gli scienziati hanno analizzato i dati riguardanti la salute orale e gli esami del sangue di 335 bambini aventi tutti 7 anni di età. Quello che è emerso è che i bambini che presentavano valori di vitamina D inferiori a 30 ng/mol, valore limite al di sotto del quale si parla di carenza di vitamina D, avevano anche un rischio maggiore di presentare carie in fase avanzata sui denti definitivi rispetto invece a chi aveva valori normali di vitamina D, e cioè superiori a 30 ng/mol.
Il secondo studio ha analizzato come alcuni polifenoli, contenuti in alimenti comunemente consumati, possano proteggere dal rischio di sviluppare parodontite, che è un’infiammazione che riguarda le gengive, può portare a sanguinamento e, nei casi più gravi, anche mobilità dei denti. Quello che è emerso è che le proantocianidine contenute, per esempio, nei cranberries, sono in grado di inibire l’assalto ai tessuti dei batteri responsabili di questa infiammazione, come Porphyromonas gingivalis, e la formazione della placca batterica. Anche il principio attivo del tè verde, l’epigallocatechina gallato, ha mostrato un effetto benefico. In particolare, questa sostanza è in grado di prevenire la penetrazione dei batteri nei tessuti e il rilascio di enzimi che favoriscono la proliferazione e la sopravvivenza dei batteri responsabili della parodontite.