Vitamina K, la vitamina che protegge le ossa dal rischio di fratture

Broccoli, cavoli, lattuga e spinaci, ecco gli alimenti da non farsi mancare! Questi ortaggi, infatti, contrastano i tumori, le infiammazioni e da oggi sappiamo anche che proteggono la salute delle ossa, riducendo il rischio di fratture e ospedalizzazione. Questo emerge da una recentissima ricerca scientifica pubblicata sulla rivista Food and Function grazie al lavoro di un team australiano della Edith Cowan University di Perth [1].
Fragilità ossea e fratture
Rompersi un osso non è un'esperienza piacevole, ancora di più se questo accade in tarda età. Purtroppo, con l'invecchiamento, il rischio di fragilità ossea, instabilità nell'equilibrio e fratture è più probabile, aumentando anche la possibilità di venire ospedalizzati e di osservare un peggioramento nella propria qualità di vita. Esistono però degli interventi a livello di alimentazione che possiamo mettere in campo fin da ora per assicurare alle nostre ossa più salute in futuro. Questo è l'argomento della ricerca di cui parliamo oggi.
Vitamina K e ossa, lo studio
Gli scienziati hanno analizzato i dati di salute e stile di vita di 1373 donne, tutte sopra i 70 anni, partecipanti al grande studio Perth Longitudinal Study of Aging Women, che le ha seguite per ben 15 anni. In particolare, i ricercatori hanno messo in relazione l'apporto di vitamina K attraverso l'alimentazione e il rischio di fratture ossee.
Ebbene, quello che è emerso è che coloro che si assicuravano un apporto giornaliero, attraverso l'alimentazione, di almeno 100 microgrammi di vitamina K avevano una probabilità del 31% inferiore di rompersi un osso rispetto a chi presentava un apporto giornaliero di vitamina K al di sotto di 60 microgrammi. I risultati più importanti si sono osservati restringendo l'analisi alle fratture del bacino. Un apporto di più di 100 microgrammi di vitamina K ha portato infatti ad una riduzione del rischio di fratturarsi il bacino di quasi il 50% rispetto a chi introduce con la dieta una quantità inferiore di vitamina K. Questi risultati sono spiegati con il fatto che la vitamina K attiva i processi per cui alcune proteine ossee, come l'osteocalcina, che aumenta la resistenza dell'osso, vengono rese utilizzabili dalle ossa. Tuttavia, questo avviene solo quando la vitamina K supera un certo livello, collocato dagli scienziati a 100 microgrammi giornalieri.
Non solo, la vitamina K inibisce anche i processi di riassorbimento ossei, che, se prevalgono sulla nuova formazione di tessuto osseo, aumenterebbero la fragilità ossea. Infine, oltre a questo, la vitamina K ha mostrato anche di migliorare la salute cardiovascolare.
Conclusioni
Ecco un'altra prova che una dieta sana e varia protegge la nostra salute, anche quella delle ossa, garantendo una migliore qualità di vita. E il bello è che questi benefici si possono ottenere con piccoli accorgimenti. Infatti, per assicurarsi 100 mg di vitamina K, che, come abbiamo visto, sono la quantità minima per attivare i processi che garantiscono ossa sane e forti, è sufficiente mangiare una porzione, circa 75 grammi, di spinaci, cavoli o broccoli. Altre fonti di vitamina K sono la lattuga, alcune alghe, come l'alga wakame, e il tè verde.