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Yoga per prevenire e alleviare acidità di stomaco, reflusso e cattiva digestione

Scritto da Dr. Giorgia Cazzolli, Ph.D., aggiornato il 10 maggio, 2024

Oggi vediamo tre tecniche di respirazione yoga che vengono in aiuto, se praticate con costanza, ad attenuare e contrastare il reflusso e la cattiva digestione. Scopri quali sono le queste tecniche di respirazione, come praticarle e a cosa prestare attenzione

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Yoga per prevenire e alleviare acidità di stomaco, reflusso e cattiva digestione
Video Yoga per prevenire e alleviare acidità di stomaco, reflusso e cattiva digestione

Gonfiore, crampi addominali, acidità di stomaco, eruttazione e pesantezza dopo i pasti. Questi sono alcuni sintomi che possono accompagnare il reflusso.

Lo yoga e in particolare alcune tecniche di respirazione risultano validi alleati per attenuare e prevenire il reflusso e i suoi sintomi, oltre che supportare la digestione.

Oggi vediamo proprio alcune tecniche di respirazione yoga per contrastare il reflusso e migliorare la digestione e così la qualità di vita.

1 Yoga e reflusso

Nella sequenza yoga di oggi affronteremo tre diverse tecniche di respirazione yoga.

Studi scientifici hanno mostrato che proprio queste tecniche di respirazione yoga sono in grado di attenuare e prevenire il reflusso, l'acidità di stomaco e i sintomi collegati.

Queste tecniche di respirazione possono essere praticate da sole o in combinazione, con regolarità e per almeno un paio di mesi.

Ecco le tre tecniche di respirazione:

  • La respirazione diaframmatica, utile a rinforzare il diaframma che così fa da barriera al reflusso [1]
  • Kapalbhati pranayama, rilassa e rinforza il diaframma per prevenire il reflusso [2]
  • Agnisar kriya, migliora la digestione e la motilità intestinale, tonifica il diaframma e, soprattutto se combinato insieme a Kapalbhati pranayama, aiuta ad attenuare e contrastare il reflusso e i suoi sintomi [2]

E allora, iniziamo la pratica.

2 Come si effettua la respirazione diaframmatica

All'inizio, se non sei esperto/a, la respirazione diaframmatica può risultare difficile da praticare. Il consiglio, in questi casi, è di partire da sdraiati.

Sdraiati quindi sulla schiena. Puoi piegare le gambe e avvicinare i piedi al bacino.

Appoggia una mano sul petto e l'altra sulla pancia. Quando inspiri gonfia la pancia, sollevando così la mano che hai appoggiato sulla pancia, mentre la mano sul petto deve rimanere ferma. Quando espiri, sgonfia la pancia abbassando la mano appoggiata sulla pancia. La mano sul petto continua a rimanere ferma.

La respirazione è calma, tranquilla e profonda. Procedi con il tuo ritmo.

Quando avrai preso dimestichezza con il movimento potrai praticare la respirazione diaframmatica anche in posizione seduta

3 La spiegazione di Kapalbhati pranayama

Portati in posizione seduta, le mani sono appoggiate sulle ginocchia e le spalle non ricadono in avanti.

Esegui qualche ciclo di respirazione normale, profonda e dal naso.

Poi, quando espiri, contrai i muscoli addominali e fai uscire con forza l'aria dal naso. Sarà come avvicinare la pancia alla colonna. Poi, rilassa i muscoli, l'inspirazione avverrà automaticamente.

Questo è un ciclo. Se non senti disagio puoi ripetere per una decina di volte, altrimenti interrompi prima respirando normalmente dal naso.

4 Come si pratica Agnisar kriya

Sei in posizione seduta, a gambe incrociate. Le mani appoggiano sulle ginocchia.

Respira normalmente dal naso per qualche ciclo.

Poi, espira, premi le mani contro le ginocchia e arrotonda la schiena, premendo la pancia verso l'interno, cioè verso la colonna e portando il mento vicino al petto.

A questo punto, senza respirare e con i polmoni svuotati dalla precedente espirazione, contrai ed espandi i muscoli addominali. Fai movimenti rapidi e in successione, fino a che è confortevole trattenere il respiro. Poi rilassa i muscoli, raddrizza la schiena, solleva il mento ed inspira.

Questo è un ciclo, ripeti per tre volte.

5 Quando praticare queste tecniche di respirazione

Il momento migliore per praticare queste tecniche di respirazione è al mattino, prima di colazione.

Vanno bene anche altri momenti della giornata ma sempre a digiuno, dopo 4-5 ore dal pasto.

6 Avvertenze e controindicazioni

Per quanto riguarda la respirazione diaframmatica, questa è considerata sicura. L'unica avvertenza è quella di eseguire respiri profondi e lenti. Se troppo frequenti è possibile avvertire vertigini e formicolii. In questo caso rallenta la respirazione o, ancora meglio, fermati.

Per quanto riguarda le altre due tecniche di respirazione, Kapalbhati e Agnisar kriya, evita in gravidanza, se soffri di ipertensione o glaucoma o se soffri di cuore. Non praticare prima di andare a dormire.

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AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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